PORTFOLIO FOTOGRAFICO
Fondamentalmente esistono due tipologie di portfolio:
- portfolio “book” : si tratta di un insieme di fotografie que non hanno alcun legame tra di loro,
ma sintetizzano lo stile, il linguaggio dell’autore. Serve a mostrare l’abilità tecnica e la
padronanza del mezzo fotografico.
Per esempio un fotografo può presentare un portfolio di ritratti, di paesaggio, di street, nello
stesso dossier, così da permettere di farsi un’idea generale sulla sua ricerca personale (immagini
pertinenti ma senza un ordine). - portfolio “serie fotografica”: è differente dal primo, praticamente all’opposto.
L’autore presenta un insieme di fotografie che hanno una coerenza tematica tra loro, che raccontano
e sviluppano una storia. Anche le stile ed il post trattamento sono identici. Non si tratta più di
mostrare la varietà di fotografie dell’autore, ma di mostrare la sua capacità a elaborare un
discorso visivo. Possono essere di tipo narrativo, documentario, creativo, artistico, concettuale.
“La definizione, nella sostanza, risulta assai semplice infatti, il portfolio fotografico, non è
altro che un insieme coerente di fotografie finalizzate ad esprime un’idea e, in senso più
estensivo, un significato, ovvero un concetto reso manifesto non solo in virtù del contenuto delle
singole componenti, ma grazie alla loro felice concatenazione.”
Si solito, questi progetti sono destinati a candidature per un concorso o festival, proposte per
una galleria d’arte o una rivista.
Per realizzare un buon portfolio occorre essere in possesso di alcune capacità da cui la qualità di
un portfolio non può prescindere:
1. Sapere Fotografare
2. Avere capacità di scrittura
3. Essere in grado di editare il proprio lavoro fotografico
Elementi per strutturare un buon portfolio:
1. Tema
2. Concept
3. Redazione
4. Sequenza
- Tema: la cosa più importante è avere qualcosa da dire, avere qualcosa da raccontare. Il titolo
della serie è importantissimo perché ci permette subito di capire l’intenzione artistica
dell’autore. Ci permette di proiettarci nell’argomento trattato.
- Concept: Una volta deciso cosa voglio raccontare devo chiedermi come rendere comprensibile la mia
idea al fruitore. È il modo originale e personale con cui l’autore decide di esprimerlo. Le
immagini dovranno dare a chi guarda delle risposte, ma devono anche porre delle domande. Quindi
nelle immagini ci sarà una parte descrittiva e didascalica, ma anche delle componenti che lasciano
a chi guarda uno spazio di interpretazione. Alcune scelte tecniche e compositive dovranno essere
assolutamente fatte prima di effettuare le riprese: formato, obiettivi, profondità di campo, etc. - Redazione: di solito viene fatta contestualmente e deve tendere alla sintesi, alla coerenza e alla
omogeneità del lavoro. La quantità delle immagini varia in funzione del canale di comunicazione:
Portfolio, Mostra, Libro, Video.
- Sequenza: evidentemente da come mettiamo una fotografia dietro l’altra scaturisce l’ordine di
lettura del portfolio fotografico, l’ordine di lettura è determinante per la comprensione del
significato del portfolio. Occorre seguire un ritmo preciso, mai piatto, mettere ogni immagine
nella condizione di essere una nota, unica e irripetibile, nell’intera melodia. Ogni foto del
portfolio fotografico ci dice di cosa stiamo parlando, la sequenza ci dice come ne stiamo parlando.
- Livello Narrativo: ciascuna immagine ha un proprio significato (primario), ma deve rappresentare,
rispetto a quella che la precede, una logica nell’accostamento (consequenzialità) e un
invito all’immagine che la segue (continuità). La narrazione deve avere un inizio e una fine.
- Livello Espressivo: ogni immagine deve avere un contenuto di novità rispetto a quella che la
precede.
Conclusione:
- può capitare di inseguire una visione e di accorgersi, strada facendo, che niente di
quello immaginato è stato catturato dagli scatti. - Come può anche capitare di non avere un’idea nitida ma di scoprirla vedendo le prime immagini.
Giorgio Marafioti / https://giorgiomarafioti.com/